I Medici

Ritratto di Giovannino de Medici
Ritratto di Giovannino de Medici

Alla fine del ‘500, con le leggi livornine, gli ebrei sefarditi – ispano portoghesi – espulsi dalla penisola iberica, giunsero a Livorno e qui ebbero garantite la libertà di commercio ed intermediazione, condizioni funzionali allo sviluppo della nascente città portuale. L’intuizione dei Granduchi di Toscana fu intravedere con lungimiranza la futura economia legata alla pesca del corallo e alle sue manifatture. 

Francesco I de Medici nel 1570 fece realizzare a Palazzo Vecchio nel suo studiolo “un guardaroba di cose rare et pretiose, et per valuta et per arte”, ovvero Gioie, Medaglie, Pietre intagliate, Cristalli lavorati e Vasi, dove il Vasari dipinse, sull’armadietto che custodiva i rami di corallo, il mito dell’uccisione di Medusa e della liberazione di Andromeda, evocativo dell’origine del corallo.

Ritroviamo la passione medicea per il corallo nel guardaroba e nelle collezioni Granducali iniziate da Cosimo I De Medici in cui si trovano rami naturali, branchette di coralli, rosari e posaterie con manici in corallo: tutti esempi di naturalia et artificialia raccolti dai Granduchi nel puro spirito delle Wunderkammern.

Per le nozze di Cosimo II De Medici con Maria Maddalena D’Austria il 3 Novembre 1608 furono allestite imbarcazioni sull’Arno adorne di spugne, scogli e corallo, e per il carnevale del 1612 fu allagato un salone di Palazzo Pitti per creare un meraviglioso mare “ragguardevole non solo per i bei composti scogli tutti tocchi d’argento, per i coralli e i nicchi”.